Categoria: Diari di viaggio

TOUR MAROCCO I Tappa 8: Amerzgane – Marrakech

La N9 è un bellissimo passo ed è la strada principale che collega Marrakech col Marocco. Mi rendo conto che mi sto avvicinando alla parte più ricca del paese, poiché su una parte della strada che sto percorrendo ci sono dei lavori in corso. Infatti, stanno trasformando la strada in quattro corsie per velocizzare la viabilità verso Marrakech. Questo è già il primo segno che mi sto lasciando alle spalle il vero Marocco. Sento aria di modernità e pian piano sta svanendo quel senso di serenità che ho avuto in questi giorni. Durante il percorso mi incontro con un gruppo di ragazzi italiani che hanno appena iniziato il loro viaggio in Marocco stanno andando a sud. Trascorriamo una mezz’ora insieme, mi offrono un caffè e chiacchieriamo un po’ . Sono felice per loro perché so a cosa andranno incontro e soprattutto alle meraviglie che vedranno.
Arrivo a Marrakech nelle prime ore del pomeriggio. L’impatto non è dei migliori. C’è un caos impressionante che toglie il respiro. Ho anche la sensazione di non essere al sicuro essendo abituato all’ospitalità e alla disponibilità delle persone che ho incontrato in questi giorni. Infatti, qui questa sensazione svanisce. Mi trovo nel pieno centro e sono in difficoltà a trovare la Guesthouse che avevo prenotato da casa. Mi si affiancano due in motorino e già dalla loro faccia ho intravisto due tipi poco raccomndabili. Insistevano nel volermi aiutare e soprattutto di seguirli, nonostante non sapessero dove fosse il posto che cercavo. Tendono più volte di convincermi. Addirittura mi seguono per qualche centinaio di metri. Mi allontano dal posto e ritorno nella parte più moderna della città. Trovo un poliziotto che gentilmente contatta la proprietaria della struttura. Quest’ultima, mi da le indicazioni precise tramite WhatsApp e quindi riesco a raggiungere il posto. La cattiva notizia è che non aveva camere disponibili, poiché ero di un giorno d’anticipo. Nonostante tutto, mi fa parcheggiare la moto e mi accompagna nella sua struttura. Cerca di contattare altri b&b, ma anche questi non hanno nessuna camera disponibile. Contatto tramite WhatsApp il buon Marco e mi indica l’hotel dove lui aveva alloggiato durante il suo viaggio in Marocco. Per fortuna avevano un posto. Mi dirigo all’hotel e parcheggio la moto davanti all’ingresso. Di fianco la mia c’erano tre moto italiane tra cui una Multistrada identica la mia. Quella sensazione di insicurezza si ripresenta quando, mentre scaricavo la moto, un tipo losco apre il borsello da sella di una delle tre moto parcheggiate e stava letteralmente rubando il contenuto, davanti ai miei occhi. Io sono molto geloso delle mie moto come penso un po’ tutti noi, quindi in quel momento sentivo quel GS mio. Inizio ad urlargli contro. Il tipo, un po’ cagato sotto, ripone gli oggetti all’interno della borsa, la richiude e si allontana piano piano guardandomi male. Ero letteralmente incazzato come una iena che lo avrei menato pure. Avviso il tipo della reception di contattare immediatamente il proprietario della moto. Lui purtroppo non è in camera. Decido comunque di rimuovere la borsa e lasciarla alla reception. Metto la moto in sicurezza con bloccadisco e dopo una doccia veloce vado a visitare sto benedetto mercato. Appena entrato in piazza, vengo investito da suoni, profumi e colori. C’è di tutto! Cartomanti, artisti da strada, gente che chiede l’elemosina. Tutti ti vogliono vendere qualcosa. Ho trovato persino delle bilance per terra il quale pagando ti puoi pesare. Purtroppo, ci sono anche gli animali! Io odio gli zoo, circhi e tutto ciò che tiene prigioniero un animale. Vedere quelle scimmie legate al collo con una catena e usate come oggetto per delle foto con i turisti, mi rattrista. Trovi anche i serpenti, uccelli di ogni genere, usati come cornice di selfie. Non ho neanche voglia di fotografarli, anzi mi allontano per non vederli. Il mercato si espande nei vicoli del centro storico. È qualcosa di unico, un labirinto. È tutto un Bazar! Negozi di ogni tipo. Purtroppo questo mercato è diventato meta per i turisti solo per fotografarlo, infatti, i poveri mercanti stanno perennemente seduti davanti ai loro negozi e ti implorano di entrare per venderti qualcosa con la speranza di portare il guadagno a casa. In mezzo alla mischia s’intravedono facce che già riconosco! Sono i furbetti della folla che cercano di fregare qualche povero turista. Avrò percorso almeno cinque vie del mercato, ma credo che sia solo il 10% di tutto quello che c’è intorno. Decido di ritornare in albergo ed incontro i ragazzi italiani. Gli racconto l’accaduto di oggi pomeriggio e decidiamo di fare due passi insieme e chiacchierare un po’. Loro sono diretti a Merzouga. Vorrebbero fare l’esperienza con la passeggiata sul cammello e dormire in tenda nel deserto. Vorrebbero fare un’unica tirata da Marrakech fino giù. A mio parere è una follia! Sì perderanno la bellezza e la genuinità di quello che c’è durante il percorso.
Credo che la mia esperienza a Marrakech finisce qui. Domani ripartò nuovamente. Ho comunque un giorno libero, quindi ne approfitterò per visitare un altro posto non incluso nel mio itinerario. Durante i miei viaggi evito sempre le grandi città. È una scelta personale. Molti preferiscono visitare le città e monumenti. Io trascorro 330 giorni all’anno in città tra il traffico e lo stress quotidiano e non ho non ho per niente voglia di farlo durante i miei viaggi…É un modo per fuggire dalla quotidianità.


Giorno 8 – 26/04/17
Amerzgane  – Marrakech
Km 166
 Carburante: 17 €
 Hotel: 50 €

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TOUR MAROCCO I Tappa 9: Marrakech – Cascate di Ouzoud

Stamattina è stato un fuggi fuggi.. Non vedo l’ora di allontarmi da qui! Il traffico e il caos sembra non fermarsi mai. Il mercato chiude in tarda notte e apre di mattino presto. Vi lascio immaginare cosa accade tra le vie principali e vicoli di Marrakech. Cerco disperatamente di uscirne prima possibile. Sono diretto a Bin El Ouidane. È un villaggio sui monti. È una bella giornata. Percorro immediatamente la N8, un’altra delle principali strade che portano a Marrakech. I controlli di polizia sono serrati , creano un imputo coi birilli e strisce chiodate, sono armati di laser e fermano quasi tutti tranne il sottoscritto, anzi mi invitano a dare Gass.. Ritorno a vedere i bambini che rientrano a casa dopo la scuola, in bici o a piedi che ti salutano quando passi, i greggi, gli asini stracarichi che lavorano, la gente seduta nei bar che beve tè e si rivedono i piccoli villaggi con le case caratteristiche. Vado veramente molto piano. Cerco di recuperare la serenità persa il giorno precedente. Finalmente lascio anche la N8 e inizio a percorrere delle strade di campagna. Qui niente piste, solo asfalto. Il fuori strada parallela a quella asfaltata non c’è più. Un bel passo di montagna rallegra di più la giornata. Mi dedico a qualche piega, nonostante la moto sia abbastanza carica. Prima di raggiungere il villaggio stabilito, vorrei visitare le cascate di Ouzoud, viste su internet e parte dell’itinerario stabilito. Raggiunto il posto. Si denota che si tratti di una meta frequentata molto dai turisti proprio dai diversi parcheggi, dai vari negozietti e anche dagli hotel e campeggi. Mi guardo intorno per cercare un posto dove parcheggiare la moto, ma non è servito a tanto in quanto i parcheggiatori abusivi sono lì che aspettano. Mi si affianca uno, capisce che sono italiano e inizia a spiccicare anche lui qualche parola. Mi spiega che bisogna parcheggiare la moto e per visitare le cascate c’è da affrontare un sentiero a piedi. Mi rassicura che la moto non la tocca nessuno in quanto c’è il tipo che sorveglia. Sono ancora reticente dall’episodio accaduto a Marrakech, ma nonostante ciò, decido di fidarmi di lui. Mi informa di avere un amico proprietario di un campeggio proprio di fronte alle cascate e decide di accompagnarmi per farmi visitare il posto. Prendo la borsa serbatoio ed iniziamo la camminata. In realtà Bisogna scendere dalla montagna. Ci sono due percorsi: quello diciamo regolare, piastrellato con le scalinate e l’altro un percorso improvvisato, solo terra in mezzo alla “giungla”. Ovvio che lui vuole scendere da quella secondario. La camminata dura circa 25 minuti. Sono sfinito, lui invece tranquillissimo! Sono sicuro che percorre quella strada decine di volte al giorno. Logisticamente il campeggio è bellissimo, ma dal punto di vista sanitario è da ergastolo. Il proprietario Mohamed è un signore che fa tutto lui, dalla pulizia inesistente, alla cucina. Solo a guardare il piano cottura mi veniva il voltastomaco. Mi invita a prendere una delle sue tende caratteristiche del deserto, ma ci rinuncio.. secondo me, in quelle coperte ci dormono anche le scimmie. Comunque, decido di fermarmi ma con la mia tenda. Risaliamo nuovamente la montagna dal percorso regolare, bisogna attraversare il laghetto con dei battelli usati anche per i turisti. È un bel sentiero. Ci sono un sacco di negozi e piccoli punti ristoro. Lui mi fa da Cicerone e mi racconta la storia del luogo. Le Grotte, dove la gente fa l’arrampicata e anche l’abitudine delle scimmie. Infatti, mi porta in un luogo dove le scimmie trascorrono il pomeriggio. È un gruppo di 10. Sono senza catene e libere, hanno scelto loro di convivere con gli umani. Aspettano i turisti per mangiare e bere mentre giocano e si prendono cura dei cuccioli aggrappati sul petto. Ancora non mi sono sistemato e già ho fatto tre volte il percorso. Mohamed mi fa posizionare la tenda sul terrazzino, tanto non c’è nessuno. Nel campeggio posso fare quello che voglio. Ora capisco perché la gente appena vede il posto, scappa via! Secondo me dovrebbe chiudere la cucina per avere più clienti. La posizione della tenda e strategica. Dall’apertura vedo completamente la cascata. Sistemo le ultime cose e decido di ritornare di nuovo al sole per cenare. Ne approfitto per spostare la moto in un parcheggio custodito anche di notte. Nonostante il ragazzo-custode fuma erba dalla mattina alla sera, mi fido. In qualsiasi punto del luogo ti trovi, anche a centinaia di metri, senti il suono delle cascate. È davvero forte. Ho trascorso almeno un paio di ore seduto sul terrazzino a guardare le cascate nonostante il croci, si riusciva a sentire i suoni della natura. Forse questa notte sarà un problema dormire penso.. vai invece…É stata come un anestesia totale.


Giorno 9 – 27/04/18
Marrakech  – Cascate di Ouzoud
Km 127

 Carburante: 5 €
Camping: 7 €

« di 3 »

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TOUR MAROCCO I Tappa 10: Cascate di Ouzoud – Khenifra

Il campeggio alle Cascate di Ouzoud credo sia stato il più bello fin ora mai fatto. Passa primo in classifica, superando il campeggio fatto ai Trollstingen in Norvegia. Già alle 7:30 sono operativo. Ho già smontato la tenda e inizio la salita della montagna con il borsone che pesa un accidente. Del campeggio di Mohamed, l’unico punto in cui si poteva stare, era la terrazza dove ho piazzato la tenda. Bisognava tenersi lontano dalla cucina e soprattutto dai bagni. Pertanto, a metà strada mi fermo per esigenze fisiologiche. Mi sento osservato! Alle mie spalle il gruppo di scimmie viste ieri. La mattina passano dall’altro lato della montagna, ne approfitto per fare quattro chiacchiere e dopo raggiungo la moto.
Ricompongo l’attrezzatura, ma all’apertura del bauletto, una essenza di cadavere distrugge il mio olfatto! Erano i vestiti usati, quasi in stato di putrefazione😂😂😂! Necessità urgente! Un lavaggio e anche una doccia.
Durante i viaggi ci sono anche le giornate noiose, oggi è una di queste. Il tempo non è dei migliori, fa fresco. Nonostante tutto, cerco di trovare un po’ di divertimento. Un bel passo di montagna rallegra la mattinata. Percorro un tratto di strada di campagna. Questa parte del territorio è molto verde. Ci sono gli uliveti, campi estesi e molti pascoli. Tutto finisce quando risalgo un’altra montagna. Ho visto di tutto in questo tour, bufere di sabbia, forte vento, pioggia e neve, ma mancava all’appello la nebbia. Una nebbia fittissima con visibilità a 5 m. Ho percorso un passo di almeno 30 km in queste condizioni. Riuscivi a vedere le auto, ma la mia paura era di incrociare qualche mucca o asino senza fendinebbia. Oggi in realtà dovrei fare sosta in un campeggio a Bin El Oudine, a pochi km dalle Cascate di Ouzoud. Decido di andare avanti, recuperare km della tappa di domani e fermarmi a dormire in un hotel. Ho bisogno di un po’ di comodità per fare il bucato e rimettere tutto in ordine. La giornata continua ed essere grigia. Dopo vari tentativi e con l’aiuto dei poliziotti, chiedendo informazioni, trovo un albergo a Kerifha. Mi metto in modalità casalingo, lavo il necessario per i giorni seguenti ed esco a mangiar qualcosa. La via principale della città è piena di bar e street food. Al porto di Almeria, in attesa dell’imbarco, molti marocchini mangiavo il pollo. Sarà un piatto tipico? Pensai.
Era arrivato il momento di provarlo! E credetemi io adoro il pollo allo spiedo, ma come questo non avevo mai mangiato! Il trucco sono le spezie. Un profumo e sapore nuovo per il mio olfatto e palato. Mi viene servito con del riso alla curcuma, lenticchie ed una salsa ai peperoni. 😋 Con questa cena abbiamo aggiustato la giornata! Per domani sono carico! Sono a pochi km da Meknes. Credo di arrivare in mattinata e dedicherò il pomeriggio a visitare la città, sperando di non trovare il caos di Marrakech.


Giorno 10 – 28/04/18
Cascate di Ouzoud  – Kerifha
Km 200
Carburante : 13€
Hotel :38€

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TOUR MAROCCO I Tappa 11: Khenifra – Meknes

Non c’è stato verso! Nonostante tutte le diavolerie inventate, il bucato non è asciugato del tutto. Non posso perdere altro tempo in albergo, rimetto la roba un po’ umida nel borsone e riparto. Con molta calma in 2 ore sarò a Meknes . Ho paura di ritrovare lo stesso casino di Marrakech ma è una tappa da fare, avevo visto su internet delle belle foto della città.
Non erano dei fake! Già all’ingresso noto una pulizia esagerata. Nelle rotonde e via principali sono presenti le bandiere del Marocco, su ogni palo di illuminazione. Il traffico regolare ed una buona viabilità, in ogni angolo la polizia controlla il flusso e sicurezza. Percorro la via che costeggia la muraglia. Il B&B già prenotato da casa sta al centro storico, il titolare tramite WhatsApp mi consiglia di parcheggiare la moto nella piazza principale che è al sicuro. Ci risiamo!
Devo lasciare la moto incustodita! In piazza i soliti parcheggiatori abusivi già si affianco quando mi vedono. Uno di questi voleva 3€, un’altro poco distante mi guarda e mi fa il gesto di “no” e facendomi l’occhiolino. Si avvicina mi dice di parcheggiare la moto e caccia il resto degli uomini intorno. Spiccica qualche parola in italiano, mi dice che suo fratello è stato per tanti anni a Genova e di fidarsi di lui. Avevo capito che era il “boss”. Ci sto! Mi raccomando di controllarla bene, lui fa un segno ai suoi scagnozzi indicando la moto, tutti abbassano la testa. Percorro le vie strette del centro storico, i negozianti mi invitano ad entrare nei loro negozi, Io invece ho altro a cui pensare. Chiedo informazioni a chiunque e in tutte le lingue, finalmente trovo un signore che mi accompagna davanti alla porta. Il posto è veramente imbucato ma ne vale la pena. Su Booking ha un punteggio molto alto e prezzo decisamente basso. Mi sistemo in camera e tiro fuori la roba umida con la speranza che si asciuga, faccio immediatamente una doccia ed esco per il centro. Anche qui tutte le vie sono una sfilza di negozi. Non ha niente da invidiare a quello di Marrakech. In questi giorni ho capito che fare il commerciante in Marocco oltre ad essere un lavoro è anche cultura. Noto che molti ragazzini e persone adulte indossano vestiti griffati di tutte le Marche da Gucci, Nike, Adidas fino a louis Vuitton. E tutti i negozi vendono roba del genere! Qui la nostra Guardia di Finanza, in mezza giornata farebbe risultati di servizio di almeno due anni😂😂😂. Di originale ci sono solo i muri dei negozi. Comunque anche qui sembra un labirinto ogni strada del mercato ti porta nella piazza centrale. Tra l’altro oggi è anche domenica e in poco tempo la piazza e le vie, si riempiono di gente. Passeggiando vado spesso a controllare la moto, il boss è presente e vigile. Facciamo due chiacchiere e mi porta a vedere la prigione Antica di Meknes. Quest’ultima si trova sotto una piazza e mi racconta nei tempi delle Crociate, i prigionieri dopo essere stati condannati venivano buttati giù dai fori, quelli utilizzati per fare luce all’interno della prigione. La prigione era enorme e non aveva porte all’esterno l’unico punto per entrare erano questi fori. L’altezza della prigione è di circa 9 metri, la maggior parte dei prigionieri all’impatto col suolo si spezzavano le gambe non riuscendo quindi a camminare. Si racconta che quando aprirono la prigione in corrispondenza dei fori c’era una montagna di scheletri. la prigione adesso e metà di molti turisti. Meknes è una delle quattro città imperiali fortificate, come Marrakech, Fes e Rabat. Oltre al nome questi si distinguono tra di loro dai colori dei tetti: verde Mekenes, Rosso Marrakech, Blu Fes e Giallo Rabat. Casablanca non se la caga nessuno di striscio! 🤦‍♂️
Continuo la mia passeggiata da solo ritorno al mercato e mi dedico un po’ al cibo, provo ad assaggiare alcuni dolci tipici. Non chiedetemi cosa stava dentro ma erano buoni. Comunque la base e di mandorle ho assaggiato anche una sfoglia con l’interno cous cous e pollo, qualcosa di eccezionale. Ripercorro decine di volte le vie , avrò fatto più km a piedi oggi che con la moto. I negozianti ormai mi conoscono sanno dove dormo e sanno che sto in moto. Qualcuno mi fa entrare per spiegarmi ciò che vende, dalle spezia all’antiquariato, ma alla fine lo scopo è sempre quello di vendermi qualcosa. Ritorno in albergo, a cena mi fanno assaggiare della carne di vitello con prugne, cotta nella tajine. Che ve l’ho dico a fare! Finisco di mangiare per inerzia. Oggi mi sono abbuffato di brutto a stento riesco a tenere gli occhi aperti.


Giorno 11 – 29/04/18
Kerifha  – Meknes
Km 147
Carburante 13€
 Guesthouse : 23 €

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TOUR MAROCCO I Tappa 12: Meknes – Chefchaouene

Oggi la cosa positiva è che posso trascorrere mezza giornata a Fes per visitare la città. Sono ad un’ora di marcia. Parto di mattina presto! Faccio tante soste, raggiungo la città paghi subito, parcheggio 20 dirham e mi dirigo in centro. Anche qui, nelle vie del centro storico è pieno di negozi. Sto cercando la famosa conceria dove si effettua il trattamento delle pelli e la colorazione. Mi fermo in mezzo alla via per cercare su internet un modo per raggiungerla. Un ragazzo mi sta di fianco e guarda l’immagine sullo schermo. Parla italiano! Dice che anche suo fratello vive a Bergamo Alta. Vuole accompagnarmi in una terrazza per fare le foto e video. Già capisco che vuole sfilarmi qualche soldo. Mi accompagna in un negozio di pelli enorme, mi presenta ad uno dei commessi e quest’ultimo mi fa salire sul terrazzo. Dall’alto vedo la conceria e gli operai al lavoro. Mi spiega il processo e i prodotti naturali utilizzati per la colorazione al trattamento. Tutta questa bontà e disponibilità mi puzza un po’ e infatti, dopo un po’, mi porta al negozio per cercarmi di vendere qualcosa. Insiste così tanto che alla fine sono costretto a comprare una cintura a €25. Il mio accompagnatore mi aspetta fuori. Mi porta in un altro posto dove vendono tessuti, come sciarpe, lenzuola e coperte. Anche questo commerciante mi fa vedere la tecnica per realizzare i tessuti. Sono macchinari di legno azionato da due pedali e dal ragazzo che fa la dimostrazione. Insiste a vendermi anche lui qualcosa. Ormai ne ho le palle piene. Questa cosa mi sta urtano un po’. Il mio accompagnatore, subito dopo fuori al negozio, ricerca dei soldi per avermi fatto da guida. Mi chiede €10 gliene do soltanto 2. È un po’ scazzato. Gli dico che doveva avvisarmi prima che voleva essere pagato. Gli ultimi quattro giorni trascorsi al nord del Marocco sono state veramente pesanti da questo punto di vista. In qualsiasi modo cercano di spillarti dei soldi e venderti qualcosa. Sono stufo! Adesso non guardo più in faccia a nessuno. Non ho neanche voglia di pranzare. Decido di prendere la moto e di andare via.
Sono diretto a Chefchaouene, il paese con il centro storico Celeste..Ho visto tante foto di questo villaggio. Sono curioso di vederlo dal vivo. Ho prenotato anche un albergo così da potermi fermare in serata. Raggiungere questo villaggio è abbastanza semplice. Da Fes si prendere la N8 o la N13. sono le strade nazionali, quindi abbastanza scorrevoli, con i vari servizi, ma poiché a me piace complicarmi la vita, durante la pianificazione del viaggio a casa, decido di tagliare in mezzo, perché volevo visitare un lago che si trovava nella parte centrale. Non lo avessi mai fatto! Percorso, strade di campagna deserte con il rischio di rimanere senza benzina. Fortunatamente avevo comunque qualche litro nella tanica. L’asfalto è completamente dissestato per tutto il tragitto. Faccio dei sali scendi dalle montagne. Terribile! Riesco a prendere un po’ di fiato solo quando raggiungo il lago per riposarmi un po’ e per fare delle foto. Tutti i villaggi attraversati presentano tanta forma di povertà, qui non passa nessun turista Pertanto, il mio passaggio era qualcosa di eccezionale. Non hanno neanche la cultura come nelle altre zone di gestire un forestiero. Entro in un villaggio dove la strada principale era completamente distrutta. La stavano rifacendo. All’improvviso il navigatore mi indica di girare a sinistra, ma paradossalmente non c’è la strada, come se la cartina non fosse aggiornata, ma tra l’altro questo villaggio non risultava neanche. Mi fermo per cercare di trovare la via giusta e in pochi secondi mi trovo circondato da ragazzini e ragazzi che cercavano di spiegarmi la strada. Per un attimo panico. Mi dicono di svoltare a sinistra, poco più avanti della mia posizione. Seguo la strada e mi trovo in un punto dove la strada finisce e il navigatore mi diceva di andare avanti. Chiedo ad un pastore vicino. Paradossalmente parla l’inglese e mi fa capire che a causa di una frana la viabilità è stata cambiata in pochi mesi e mi spiega la strada per raggiungere la nazionale N2. Ritorno indietro, cerco disperatamente di uscire da quella situazione. Solo dopo 22 km tutto sembra ritornare alla normalità, ma sono comunque fuori dalla strada principale. In tutto il percorso ho avuto paura di forare tra cantieri e strade dissestate bastava un attimo trovare il chiodo dalla fortuna. Finalmente raggiungo la n 2 mi fermo in autogrill per calmarmi un po’. Chefchaouene è a 10 km dalla mia posizione. Non vedo l’ora di raggiungere l’albergo per riposare e fare una doccia. Come se non bastasse, raggiunta la città entro nel centro storico, poiché l’hotel è vicino. Un ragazzo mi si affianca chiedendomi la mia destinazione e gli faccio vedere il nome dell’hotel, così mi accompagna. L’ Hotel si trova in piazza, c’è il mercato. Il tipo mi fa entrare in mezzo alla gente, raggiungo l’hotel dopo 300 m. Su Booking sembrava carino e caratteristico, ma fa letteralmente schifo già dall’esterno. Chiamo il proprietario e probabilmente sono l’unico ospite in tutta la stagione, lo capisco dal suo entusiasmo. Gli chiedo cortesemente di poter vedere la camera e lui molto fiero mi accompagna anche vedere l’Interno. Il posto è pessimo. C’è un solo bagno per tutto l’albergo utilizzato anche dai clienti del bar. Sono così stanco che se ho dormito in mezzo alla giungla posso stare anche una notte qui decido di fermarmi. Tolgo tutte le borse dalla moto, do 20 dirham al ragazzo che dovrebbe gestire il parcheggio e faccio subito una passeggiata in centro. Al mio ritorno Il mercato è in fase di smantellamento. Nel vicolo dove ho parcheggiato la moto, sotto la finestra della mia camera, cala il buio. Noto un via vai di gente e scopro dei movimenti che i cosiddetti Guardian sono in realtà degli spacciatori. Mi trovo praticamente in una zona di guerra. Sono sicuro che questa notte ci sarà un blitz della polizia. Scendo per strada e chiamo lo spacciatore e gli faccio capire di controllare la moto. Lui mi dice di stare sereno perché la moto è sicura e non la tocca nessuno. Questa volta non mi fido. Credo che trascorrerò la notte affacciato alla finestra. Ma un messaggio privato di un ragazzo, mi da una speranza. Lui è stato qui 3 giorni fa. Mi dice di aver parcheggiato la moto davanti a un albergo, è al sicuro ed è custodito. La sua affermazione mi convince : non ti cagare in mano sposta solo la moto! Raggiungo il posto, ci sono altre moto parcheggiate a pochi metri dall’ingresso dell’albergo, pago 20 dirham al tipo che nel frattempo vuole vendermi “cioccolato” e ritorno nella bettola. Adesso sono in camera, ho tirato fuori il sacco lenzuolo mi ci ficco dentro e buonanotte!


Giorno 12 – 30/04/18
Meknes  – Chefchaouene
Km 280
Carburante : 13 €
 Hotel bettola : 7 €

« di 5 »

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TOUR MAROCCO I Tappa 13: Chefchaouene – Tangeri

Armato di coraggio, metto in spalle borsone col bivacco e il resto dell’attrezzatura e ripercorro tutto il centro storico per raggiungere Zazzà dall’altra parte, parcheggiata in hotel. In albergo c’è un via vai di gente e il parcheggiatore non perde tempo a cercarmi di vendere del “cioccolato”. Mi hanno riferito che qui è il regno della marijuana e nelle montagne circostanti si coltiva a ciclo continuo. Mi hanno detto pure che se senti battere non è una banda, ma sono le donne che stanno macinando la marijuana! 😂😂
Stasera ho deciso di dormire a Tangeri in maniera tale da avere la giornata libera per visitarla. Tramite booking prenoto la stanza e da questo punto di vista, sono a posto.
Sono a pochi chilometri e ho tempo a sufficienza per andare a visitare le cascate di Admas e il ponte di Dio. È vicino a Chefchaouene. La giornata è un po’ grigia tant’è vero che inizia a piovere. Non ho neanche la voglia di mettere l’antipioggia con la speranza che smetta subito. Praticamente mi inzuppo d’acqua. Fortunatamente, quando raggiungo il parcheggio per le cascate, esce un bel sole che asciuga rapidamente l’abbigliamento. Il parcheggiatore dopo aversi fatto pagare.. Secondo voi cosa voleva vendermi?
-È buona, è buona molti italiani quando vengono qui comprano!!
La mia risposta: non sono italiano ,non sono italiano!
Per raggiungere la cascata bisogna camminare per circa 30 min percorrendo il sentiero improvvisato, ma ormai tracciato. Il ponte di Dio invece sta dall’altro lato. Decido pertanto di andare a vedere prima il ponte e successivamente le cascate. Mi porto dietro la borsa serbatoio con all’interno dei beni importanti. Un po’ pesantuccia ma era necessario portarla con me. Cammino già da 20 minuti e di ponti neanche a pagarlo. Ad un certo punto, vedo dei puntini da lontano che scendono il sentiero della montagna.. Sono i turisti che ritornano dopo averlo visitato. Sono tutto sudato e stanchissimo. Ci rinuncio! Andiamo alla cascata. Anche qui il sentiero sembra non finire mai, tra l’altro c’è un traffico sconcertante, perché è pieno di gite delle scuole. Inoltre, molte famiglie stanno facendo picnic sul posto. Gli anziani, armati di scarpe da trekking e bastoni, avanzano come non ci fosse un domani. Io non riesco a stare in piedi. Inoltre, non sono neanche attrezzato. Sto camminando con gli stivali da moto. Ho bisogno di scarpe adeguate con a seguito una bombola per l’ossigeno e una equipe di medici muniti di defibrillatore! Sembra non finire mai. Vedo la gente che ritorna stremata. Non è una visita della cascata ma è una grazia ad Allah.
Caro Allah, ti voglio bene, ma io amo Gesù e la Madonna! Ti saluto e torno indietro che Tangeri mi aspetta!
Allah non l’ha presa bene. Infatti mentre stavo scendendo noto sul display che ero in riserva già da 22 km! Non mi ero accorto di nulla! Il distributore di benzina stava a circa 50 km dovevo rimanere a piedi. Per fortuna che avevo nella tanica 3 lt, prima che la moto si spegnesse la rifornisco. Gesù c’è!
La N2 verso Tangeri è una strada a quattro corsie con spartitraffico abbastanza scorrevole e piene di curve. Ci sono quasi ogni rotonda le forze di polizia come posto di blocco. Durante questo tour ho capito una cosa, cioè che la polizia è molto severa. Qui non si sbaglia! Il popolo in realtà teme le forze dell’ordine ed è per questo che la criminalità è pari a zero. Lo spaccio di marijuana è una cosa abbastanza normale. Il Governo è a conoscenza delle tante coltivazioni. Situazione simile si trova in Albania. Ho avuto modo di riscontrarlo durante il mio tour precedente. Fa parte comunque dell’economia del paese! Sì ok! Ci sono dei controlli, ma sembra solo una messa in scena! Sono a Tangeri. Sto percorrendo la circonvallazione della città per raggiungere l’albergo che si trova sul lungomare. Sulla mia sinistra. Noto un enorme discarica di rifiuti a pochi metri dalle abitazioni e la gente che ci vive. L’odore è asfissiante! Subito dopo però sembra un’altra realtà. Sul lungomare ci sono palazzi enormi, alberghi e ristoranti tra cui quello dove avevo prenotato. Finalmente posso farmi una doccia. Anzi, ne faccio due. Il piacere dell’acqua calda e quella sensazione di pulito che non avevo da un paio di giorni 😂😂😂! Decido di fare una passeggiata. Il lungomare è veramente bello. Un enorme spazio costeggia la spiaggia con prato, palme e monumenti in vetro. Probabilmente sono in una zona ricca della città perché noto auto di lusso, Porsche, Audi ,BMW, Mercedes e Maserati, macchine nuove. I bar sono grandi tutti fighi e pulitissimi. Molte ragazze non indossano il burqa, sono rigorosamente truccate, qualcuna anche con i tacchi. Indossano occhiali stravaganti come quelli che vendono i “marocchini”. Vanno in giro con i ragazzi con auto di lusso. Gli uomini non pregano. Sembra la città di un’altra nazione. Mi viene in mente Mustapha, il proprietario della casa di Midlet dove avevo alloggiato. Ricordo che Mustapha mi parlava degli abitanti del villaggio vicino, che con solo €1 mangiavano una giornata. Lui si prendeva cura di loro e gli avanzi dei turisti li portava alle famiglie. Quel villaggio si trova soltanto a 400 km da qui. Il governo è come se non considerasse quelle città e cittadini parte della nazione. Per carità, anche da noi ci sono queste situazioni, famiglie che vivono in povertà, nonostante tutto ci sono le associazioni di sostegno. Ma qui parliamo di interi villaggi e provincie. Molto probabilmente in altre zone della città troverò la stessa situazione. Ma già bastano gli abitanti della discarica. Ho deciso che domani mattina lascerò la moto in albergo, chiamerò un taxi per raggiungere centro la Medina.


Giorno 13 – 01/05/2018
Chefchaouene 🇲🇦 – Tangeri
Km 111
Carburante : 13 €
🏢 Hotel : 38 €

« di 2 »

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