Categoria: Diari di viaggio

TOUR BALCANI 2017 I GIORNO 2: KASMIN – GRADISHTE

Stanotte ho scoperto che la birra albanese mi crea un forte mal di testa, tale da non permettermi di dormire serenamente. Solo dopo qualche ora mi sono ricordato che la mia morosa mi ha riempito la borsa di OKI..finalmente prendo sonno. Alle 7:00 la sveglia inizia a farsi sentire. senza fare l’indifferente, come faccio tutti i giorni, esco fuori dal sacco a pelo e inizio a smontare tutto e caricare la moto. Oggi la destinazione è la Macedonia. i km sono pochi ma durante la pianificazione dell’itinerario ho notato che le ore di marcia erano tante. Di primo mattino cerco di acculturarmi un po’ dal momento che non sono “studiato” e vado a visitare il parco archeologico di Butrint, il quale è situato in prossimità di una collina vicina al Canale di Vivari. Abitata fin dai tempi della preistoria, Butrint è stata nei secoli una città epirota, una colonia romana e un vescovato (fonte wikipedia), ? ?.

Una visita rapida indolore, un giro veloce 4 foto e subito in sella direzione sh75. All’ingresso del parco c’è la caratteristiche piattaforma, il legno tirato da un cavo d’acciaio che ti trasporta da una sponda del fiume all’altro. Costo per il trasporto è di €1 per la moto, mentre per le macchine non saprei, ma il tipo sulla piattaforma ha fatto un buon business. quasi quasi potrei fare qualcosa del genere sullo Stretto di Messina! La #sh75 mi porterà in Macedonia ma devo raggiungere prima Tepelenë , attraversando una parte delle #Sh97 per poi ri agganciarmi sulla #SH4. L’asfalto si presenta in uno stato abbastanza discreto, naturalmente sottointeso, solo ed esclusivamente curve. Noto che il navigatore mi fa girare a sinistra in un tragitto che sembra anormale! Mi fido di lui e non esito a svoltare. il maledetto #TomTom mi fa fare un bel tragitto in fuoristrada facendomi recuperare circa 15 km, ma la parte più bella è che mi trovo in mezzo al gregge di pecore e cani pastori che mi cacciano via ! Riprendo nuovamente l’asfalto. sono alle porte del #sh75. Il percorso è meraviglioso. La strada è tracciata sui piedi della montagna. sul mio lato destro trovo un fiume in piena. vedo da lontano qualche pescatore, ma comunque sono concentrato sulla guida dal momento che la strada presenta diverse buche. Mi rendo conto che sto iniziando a salire di quota ed allontanarmi dal fiume. in poco tempo mi trovo in una zona quasi dispersa in mezzo alle montagne, in un tragitto che sostanzialmente sembrava facile durante la mia pianificazione a casa. Purtroppo, mi sbagliavo, in quanto il 70% della sh75 è completamente dissestata con tratti strerrato. La guida diventa molto impegnativa. trascorro molte ore in piedi sulle pedane facendo il repentino cambio di direzione anche sui piccoli tratti in rettilineo. un paio di volte rischio di cadere poiché si chiude l’anteriore, ma riesco a recuperare in breve tempo. La mia Scrambler sta tirando fuori il meglio di sé stessa. inizio a percepire le potenzialità della ciclistica e del suo motore anche se un po’ pigro. Ad un certo punto mi guardo indietro, anzi intorno vedo soltanto una strada distrutta e le montagne intorno a me. per un istante ho provato un po’ di paura perché ero da solo e in caso di caduta o per qualsiasi altro motivo, tutto sarebbe stato più difficile. Comunque, continuo senza problemi, anzi, mi distraggo scattando foto e facendo dei video. Dopo circa 50 km in queste condizioni noto un cartello su cui c’era scritto “welcome bikers”. qualcosa mi dice che sto uscendo dal sh75 e inizia a vedere un po’ di civiltà. sono le 14:30! ho già trascorso 6 ore in moto non stop. inizio ad avere fame e per fortuna dopo pochi chilometri trovo un ristorante e campeggio dove mi fermo e pranzo. Il posto è carino e c’è una specie di allevamento per trote e lo chef pesca immediatamente, tramite la rete, la trota e la butta sulla griglia a soli €6. mi faccio trota alla griglia e una bella insalata albanese. Sono stanco e sto seriamente pensando di fermarmi, ma mancano ancora 160 km per la destinazione della tappa prefissata in Macedonia. Avevo la pancia piena forse l’unico modo per smaltire era continuare a fare chilometri. pertanto mi armo di coraggio e riprendo la mia strada. Sh75 finisce a Corizza, continua per l’ sh79 verso il parco Prespa National Park. Siamo al confine tra l’Albania la Macedonia. gli albanesi non vogliono fare brutta figura. pertanto la strada è straordinaria. un asfalto bellissimo curato nei minimi dettagli con delle curve tornando e strepitose. La mia stanchezza in un attimo svanisce e mi diverto con Zazzá. per lei cambiare tra offroad in onroad è un gioco da ragazzi. finalmente arriviamo al confine e quindi alla dogana della Macedonia, naturalmente la Scramblerina attira la curiosità dei doganieri in effetti una moto insolita è carica come un mulo. La polizia ci saluta e riprendiamo la nostra strada. finalmente arriviamo nel parco nazionale di #Galichica. saliamo per la montagna fino a raggiungere la cima e riscendere dall’altra parte. Riesco a capire dove sono solo quando usciamo allo scoperto, in quanto la strada è letteralmente coperta dagli alberi. se alzi lo sguardo non riesci a vedere il cielo. Sento qualche goccia d’acqua nel casco e spero che non inizi a piovere. sono un po’ stanco e vorrei arrivare in un campeggio prima possibile. Attraverso il parco velocemente. sembra quasi che sto facendo un passo sulle Dolomiti, andatura abbastanza veloce ogni tanto vedo qualche macchina che scende dal lato opposto. finalmente raggiungo la valle e chiedo indicazioni per il camping più vicino e lo trovo facilmente. In un battibaleno monto bivacco faccio velocemente una doccia e mi metto a chiacchierare con un altro motociclista che viene dalla Turchia e mannaggia a lui mi fa anche fumare due sigarette io che avevo smesso da 7 mesi. Comunque Doku è simpatico. parliamo del più del meno, dalla politica ai percorsi che entrambi ci siamo prefissati. naturalmente lui in inglese corretto e perfetto e io da cialtrone con quattro parole messe a casaccio. devo imparare sto c**** di inglese!


Giorno 2 – 02/07/17
Kasmin – Gradishte
Km 351
Carburante 16 €
Campeggio 8 €

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TOUR BALCANI 2017 I GIORNO 3: GRADISHTE – SOFIA

A volte, quando scrivo i diari, mi sembra di essere troppo prolisso. Pertanto, spesso salto qualche passaggio della giornata come quello di ieri, quando per fare uno di quei video fighi, che ti riprendi simulando pieghe o salti inesistenti, metto la fotocamera, acquistata per l’occasione, nel trepiedi e il tempo di salire in moto cade a terra danneggiandosi! Maremma fotografica!! Inizio a usare il cellulare come i vecchi tempi! Detto ciò, possiamo ritornare a oggi!
Apro la tenda e intorno noto che tutti ancora dormono. A parte Doku! Lui è a passeggio nel prato che fuma peggio di un turco! Il rito è il solito! ormai sono diventato un professionista, sono anche capace di arrotolare la tenda e infilarla dentro la sua custodia senza tanti sforzi. Saluto Doku e pago il conto. Faccio un Salto al museo “Bay of Bones” a pochi passi dal campeggio, ma è ancora chiuso! Faccio qualche foto e inizio il mio itinerario. Percorriamo la strada che costeggia il lago di Ohrida direzione Skopje. La prima ora della giornata la trascorriamo attraversando paesini e zone di campagna presi in un via vai frenetico come un cattivo lunedì che si rispetti. Dopo, buongiorno Macedonia ? ??!
Imbocchiamo la R1201 direzione parco nazionale Mavrovo. L’asfalto è perfetto! rettilinei neanche uno, il tutto con una magnifica cornice fatta di alberi, fiume e pareti rocciose. Sulla Scambler non c’è il ride mode sport, ma a noi non ce ne frega! Lo mettiamo lo stesso! E fotte sega se abbiamo il tassello! Io e Zazzá ci godiamo le curve con musica a palla nel casco come non ci fosse un domani. Dalla mappa sul #tomtom capisco l’angolo delle curve e tutto viene più semplice. Raccordarle nel modo più corretto è un gioco da ragazzi. Il carico sul posteriore questa volta facilita il grip del posteriore. Insomma, non ci mancava nulla! Stavamo bene! Abbiamo percorso circa 120 km cosi! Completato il parco Mavrovo la destinazione era ancora a qualche ora! Dovevamo attraversare dei paesini per raggiungere un altro passo dove nell’altro versante ci riagganciavamo sulla superstrada per Skopje. Paesini poco abitati, non noto nessuna pattuglia della polizia, soltanto qualche negozio per la vendita di materiale per l’agricoltura e i soliti bar con tavolini fuori. Mi fermo davanti una chiesa ortodossa per scattare delle foto. Dallo specchietto mi accorgo che un ragazzo si avvicina verso di me. Con sigaretta in mano mi chiede la mia provenienza. Italy rispondo…! Si affianca anche una Golf con due tipi dentro, dalla faccia non sembravano due santi! Chiedono al ragazzo qualcosa, per me incomprensibile. Un altro ragazzo sulla mia destra si avvicina. Capisco che la miglior soluzione era salutare con un “falso” sorriso è andare immediatamente via. Esco subito dal paesino guardo sempre lo specchietto, noto anche che il cielo era diventato grigio, soprattutto sopra le montagne che avrei dovuto raggiungere. Decido di cambiare programma ! Prendo l’autostrada a pochi km dalla mia posizione e dritto verso Skopje. Attraverso il centro della città, non mi fermo a fare foto, solo video con gopro. In realtà mi era passato anche lo spirito. Raggiungo il posto dove avrei campeggiato. Era deserto ed era un campeggio comunale. Era letteralmente aperto e anche abbastanza trafficato. La variazione dell’itinerario mi aveva fatto recuperare tre ore così decido di sfruttarle percorrendo della strada che avrei dovuto esplorare domani. Chiamo un amico che vive a Sofia e gli spiego la situazione e lui senza tanti se, mi ospita a casa sua. Sofia è a tre ore circa dalla mia posizione, ma sono ancora le 14. Mi metto con calma e allungo la tappa. Raggiungo la Bulgaria e dopo i vari controlli alla dogana imbocco l’autostrada per Sofia e qui l’ennesima trasformazione di Zazzá !! Come una globetrotters, non si fa intimorire dalle lunghe curve e rettilinei della mega strada bulgara! La pioggia riprende ininterrottamente fino a sotto casa di Marcello. Scarichiamo la moto e andiamo a mangiare qualcosa in centro. Un Hamburger e birra la nostra cena. Sono veramente stanco ma il giorno è nostro!


Giorno 3 – 03/07/2017
Gradishte – Sofia
Km 470
Carburante 24€
Pernotto a “scrocco”

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TOUR BALCANI 2017 I GIORNO 4: SOFIA – IDILEVO

Ieri Marcello mi raccontava della criminalità in Bulgaria e dei poliziotti corrotti. Mi diceva che che a volte ti fermano con scuse assurde e che ci provano in tutti i modi a chiederti le €20 tra i documenti. Mi diceva inoltre, che la mafia bulgara monitora tutta la città in un modo o nell’altro, motivo per cui durante la notte mi sono alzato spesso per vedere la moto parcheggiata nel cortile dal retro di casa. Marcello è un musicista e con il suo gruppo a Sofia hanno un successo di un certo spessore e come un buon musicista che si rispetti, la mattina si sveglia tardissimo. Invece già dalle 7:00 io ero sveglio. Non facevo altro che alzarmi e rimettermi a letto fino a quando decido di vestirmi e iniziare a preparare il tutto. Purtroppo Marcello è stato costretto a svegliarsi un po’ presto. Carico sul navigatore la traccia di oggi e, ahimè, mi accorgo che per raggiungere il MotoCamp Bulgaria a Idelevo, avevo scelto come percorso l’autostrada e che quindi sarei arrivato a destinazione dopo due ore circa dalla partenza. Ieri avevo già percorso un bel po di autostrada per i miei gusti e pertanto, ho deciso di modificare itinerario. Noto sulla mappa del #TomTom che sulla parte destra dell’autostrada c’è una catena montuosa. Decido quindi di impostare il tragitto emozionale sul navigatore e anche la massima altitudine. Quest’ultimo mi traccia un percorso decisamente nuovo e soprattutto l’attraversamento delle montagne percorrendo una strada tortuosa, almeno da quanto si evince dalla mappa. Ci avrei impiegato qualche ora in più, ma dopotutto ero già a metà strada dell’itinerario stabilito. Decido, quindi, che questa è la scelta corretta. Saluto Marcello e attraverso la città di Sofia imbottigliandomi in un traffico pazzesco. Non sono le condizioni più consone che preferisco durante i miei viaggi. Infatti, cerco sempre di evitare le città o almeno transitare nell’ora di pranzo. Trascorro gran parte del mio tempo in città per lavoro, figuriamoci se devo farlo durante i miei viaggi. Amo molto i parchi naturali e da qualche tempo l’offroad. Molti pensano che usare il navigatore durante i viaggi in moto sia da fighetti, io invece, la penso diversamente: “è tecnologia, perché non sfruttarla”!! Proprio per le sue impostazioni, oggi ho avuto la possibilità di conoscere posti nuovi e strepitosi. Infatti, ho attraversato due parchi veramente bellissimi, valicato una montagna con una strada eccezionale fino a raggiungere le nuvole. Il sole si alternava con una pioggia battente, ma fortunatamente, quando siamo saliti di quota non c’era una goccia d’acqua. Ho tenuto la #GoPro accesa per tutto il tempo, in più fermandomi e fotografando i posti. Il parco in questione è il parco nazionale dei Balcani Centrali. È un’area naturale protetta al centro della Bulgaria, in gran parte sul massiccio dei Monti Balcani. È stato istituito nel 1991 e occupa una superficie di 71,669.5 ettari. Fa parte della prestigiosa lista Rete di parchi protetti PAN (Protected Area Network Parks) del WWF (Fonte wikipedia). Raggiunto Trojan, città dopo il parco, reimposto il Motocamp . Dista a circa 60 km. La strada è abbastanza scorrevole. Nonostante sia una strada principale è comunque immersa nel verde e spesso mi regala qualche curvone e dei passaggi di guida impegnativa. Ho trovato questo campeggio su internet. Appena arrivato, la proprietaria che indossa la t-shirt del nostro 46, inizia a guardare lo scrambler e a girargli intorno come una matta, chiedendomi se possa salirci sopra. Con lei c’è anche un suo amico. Inizia a commentare parlando naturalmente in inglese la posizione di guida e la ciclistica della moto. io cerco di essere partecipe, a modo mio, con un inglese poco comprensibile, ma cerco di farmi capire a gesti spiegando l’altezza della sella e la differenza rispetto alla urban enduro. Il posto è veramente un paradiso. Ci sono tre cascine dove vivono i proprietari, un piccolo prato dove puoi mettere la tua tenda e 4 camere, ognuna di esse con un nome di un marchio di moto: Harley Davidson, BMW, Yamaha e Honda. Decido di prendere la camera e lei mi assegna la camera Yamaha room. Sistemo la mia roba e ne approfitto, visto l’orario, a pulire la catena di Zazzá e ingrassarla. Al @motocamp ci sono due ragazzi. Sono canadesi! Questi due matti hanno preso un volo, Canada Irlanda, acquistato una Suzuki V-Strom sul posto e stanno girando l’Europa in 60 giorni, #questoèmotociclismo. C’è un via vai di gente, naturalmente tutti motociclisti. La particolarità di questo posto è anche il piano bar frigo e banco con snack, poichè, sono a disposizione di tutti. Ti servi in autonomia. In un quaderno annoti il tuo nome e ciò che hai consumato e a fine campeggio paghi tranquillamente il tuo conto. Praticamente una figata, una grande dimostrazione di fiducia. Ti senti un pò a casa e soprattutto sei libero di fare ciò che vuoi, naturalmente con il dovuto rispetto reciproco. Yamaha Room, come credo anche le altre, sono fatte tutte in legno. La mia ha due letti con dei puzzle rappresentanti delle moto, una bajour a forma di motore, coperta Harley Davidson e lenzuola con delle moto da MotoGP. Insomma, tutti i dettagli si ricollegano alle moto. Il posto perfetto per me!
C’è ancora luce e decido di fare un giro con Zazzá. Vediamo un bel campo con un bel sterratino! Sembra allettante e ci buttiamo dentro! Solo quando metto le ruote dentro mi rendo conto che il terreno è fangoso. Vado avanti per un centinaio di metri e cerco di fare inversione, ma senza rendermene conto, l’anteriore scivola via e andiamo giù come due sacchi di patate! Va beh…! invece di tirare la moto su, verifico che la gopro sia accesa e scatto una foto! La situazione mi è sfuggita di mano, ? ? ? ?. Dopo vari tentativi tiro su Zazzá solo quando sgancio il borsone dal porta pacchi. Insomma, la giornata finisce con un paramano spezzato. Un’esperienza acquisita e tante risate.


Giorno 4 -04/07/17
Sofia – Idilevo
Km 243
Carburante 19€
Pernotto 17€

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TOUR BALCANI 2017 I GIORNO 5: IDELEVO – BUCAREST

Comunque Zazzá al MotoCamp Bulgaria ha avuto successo. tutti i motoviaggiatori che arrivavano la ammiravano ed io gongolavo!! Stamattina, durante la colazione, scopro un altro posto del motocamp, il bar. capisco che questo posto è meta di molti motoviaggiatori che arrivano in Bulgaria. Il posto è pieno di oggetti lasciati da chiunque o adesivi di Motoclub o di motoviaggiatori. ne approfitto per attaccare quello del DesmoBranco Ducati DOC Bari e quello del #diariodibuonastrada. faccio colazione con un motociclista tedesco in viaggio con la nuova ktm 1290, a mio parere moto all’avanguardia. veramente bella! Io come da buon italiano, faccio colazione con brioche e marmellata, mentre loro formaggi e tutta roba salata. Ringrazio tutti per l’accoglienza e del gradevole soggiorno. si scattano le varie foto e parto in direzione #Bucarest. La tappa di oggi, più che da motoviaggiatore è da mototrasportatore, cioè colui che trasporta i propri bagagli da un punto A un punto B. oggi la strada non era niente di eccezionale, solo strade principali o superstrada molto trafficata da TIR. Sulla strada è evidente la carreggiata dei camion in quanto l’asfalto è sprofondato. Io e Zazzá ci mettiamo in modalità #globetrotter, velocità fissa 110 km/h e spediti verso la capitale della Romania. Vorrei cambiare itinerario, però nello stesso tempo sò che domani la giornata si presenterà in un modo diverso, in quanto il percorso programmato è veramente divertente. Dopo 2 ore e mezzo di viaggio arriviamo in città. Raggiungo l’ostello prenotato da casa durante la pianificazione e purtroppo mi rendo conto che non ha a disposizione il parcheggio all’interno. Sono costretto a lasciare la moto fuori e metterla in sicurezza, almeno con bloccadisco. Scarico comunque tutte le borse, faccio rapidamente una doccia e decido almeno, per una volta, di fare il buon turista avviandomi verso il centro della città e magari scattando delle foto. Bucarest, almeno la parte del centro, è veramente bella. la città è abbastanza pulita e nonostante il traffico tutto scorre regolarmente. le vie del centro storico sono pieni di locali. ognuno di essi ha tavoli all’esterno e delle ragazze che fanno da “buttadentro”. Ne approfitto a mangiare qualcosa di sostanzioso e con soli 21€ euro mangio un bel arrosto di pollo, 1 di maiale, 2 birre, patate e insalata. Leggermente brillo ritorno all’ostello, anche perché sono un po’ preoccupato dal momento che Zazzá sta fuori. Sono distante a un chilometro e mezzo circa, necessari per smaltire la cena. A mente fredda penso ciò che è successo ieri durante la mia escursioni in fuoristrada, è evidente che la caduta è stata colpa mia. Il terreno era fangoso, ma anche la mia inesperienza mi ha portato a fare inversione in un punto in salita e soprattutto a dare gas rapidamente, era evidente che dovevo sdraiarmi a terra. Comunque, sarà stata la stanchezza e anche un po’ il terreno scivoloso, prima di tirare su Zazzá ho fatto tanti tentativi. alla fine ho dovuto scaricare il borsone posteriore dove all’interno c’è il bivacco e dopo un paio di tentativi sono riuscita a metterla su. Senza salire in sella, a moto accesa, sono uscito dal terreno piano piano. non riuscivo a stare in piedi io, figuriamoci la moto a velocità bassa. In effetti credo che il trucco per evitare ciò, correggetemi se sbaglio, è di stare in piedi, caricare il peso sul posteriore e dare Gass…sicuramente non sarebbe successo. Comunque, sono contento di aver fatto questa piccola esperienza e soprattutto essere riuscito a cavarmela da solo. credo che anche questo sia lo spirito del motoviaggio.


Giorno 5 – 05/07/17
Idelevo – Bucarest
Km 214 km
Carburante 10€
Pernotto 11 €

TOUR BALCANI 2017 I GIORNO 6: BUCAREST – BRAN

Giorno 6 – 06/06/17
Bucarest  – Bran
Km 213
Carburante: 10€
Campeggio: 10 €

Sarò un paranoico fissato, ma credetemi, quando non ho la moto vicino, non riesco a prendere sonno. Questa notte è stata vera mente terribile. Cercavo di stare sveglio per guardare la moto fuori dalla finestra. Il fatto che sia rimasta parcheggiata fuori non m’ha lasciato praticamente sereno. Solo nel momento in cui ho visto la luce del giorno sono riuscita a fare qualche ora di sonno. Comunque, ricarico nuovamente tutto come il primo giorno della partenza e mi butto nel traffico di Bucarest durante l’ora di punta. Sembro un milanese imbruttito il lunedì mattina quando sto andando al lavoro ed anche in ritardo. Suono il clacson come un matto avrò mandato a******** due o tre automobilisti e ho attraversato anche paio di semafori rossi. Percorro nuovamente il centro storico di Bucarest. Tutta la città è veramente surreale per il fatto che a distanza di un chilometro vedi una grande metropoli con grattacieli, metropolitana, servizi pubblici, mezzi pubblici mentre trovi una situazione totalmente differente al di fuori del centro. Infatti, sono indietro di almeno vent’anni, molti carretti trainati da cavalli, qualcuno che cerca l’elemosina ai semafori, le piccole bancarelle dove puoi trovare di tutto, con la speranza che una semplice vendita possa procurare il pranzo o la cena. Sono in direzione di Brasov. Invece di imboccare la superstrada, decido di intraprendere una strada secondaria. Attraverso circa 10 paesini tutti più o meno nella stessa situazione: una sola via principale e delle piccole case l’una vicina all’altra. In entrambi i lati della strada si vede qualche anziano seduto fuori o addirittura dei bambini piccolissimi che giocano sul ciglio della strada dove passano i tir e qualche automobilista ad alta velocità. Mantengo una velocità veramente bassa. La gente incuriosita che mi incontra, mi saluta. Secondo me, la GoPro sul casco attira molto l’attenzione. Noto soprattutto lo stupore dei bambini. Mi rendo conto che sono alle porte della Transilvania dalle tipiche case e soprattutto dalla presenza di turisti. Nonostante tutto, la strada è abbastanza scorrevole. Raggiungo Sinaia, visito parte della città, il monastero e il castello di Peles. Quest’ultimo, nonostante sia uno dei più piccoli in Transilvania, è veramente maestoso. È costruire all’interno di un parco. Sinceramente, non sò la storia di questo castello e non mi sono neanche documentato. Il giro dura pochi minuti, necessari per fare delle foto e dei video e riprendo di nuovo la strada verso la Rasmov Per visitare la sua fortezza anche questa in programma durante la pianificazione a casa. La visita dura pochi minuti. Subito dopo mi dirigo a Brasov, una perla della Transilvania. Nonostante le due località siano vicinissime, decido di prendere la strada più lunga cioè la 1E. Questo attraversa un piccolo parco naturale di cui purtroppo non so il nome, ma soprattutto la strada è veramente bella piena di curve e immersa lateralmente nel verde, giusto per non dimenticare il motivo per cui siamo qui. Raggiunto Brasov, tutto il centro storico rappresenta veramente lo stile architettonico di questa zona. La città è veramente fantastica, tenuta pulita e c’è una grande affluenza di turisti. La giornata di oggi è quasi al termine. Raggiungo Bran, la località dove si trova il famoso castello di Dracula. Vedo che il cielo diventa grigio, quindi decido di fermarmi subito in un campeggio che avevo visto su internet: vampire camping, il posto ideale per trascorrere una notte nella terra di Dracula. La struttura è tenuta pulita, i servizi sono efficienti. Monto la tenda e subito dopo inizia a piovere. Ne approfitto per il tempo guadagnato per andare a fare un po’ di spesa al supermarket vicino e comprare qualcosa per la cena. Credo di andare a letto presto stasera, vorrei recuperare le ore perse questa notte.

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TOUR BALCANI 2017 I GIORNO 7: BRAN – CARTISOARA

Stanotte dormo di nuovo in tenda. Zazzá sta vicino a me e pertanto i sogni prendono un’altra forma: mia madre che mi prepara le scacce (foccaccia tipica #siciliana) con patate e cipolla, sogno di fare l’amore con la mia morosa e quindi tutto va liscio come l’olio. Comunque, per la cronaca, ieri sera chiamo mio fratello, anche lui in #Romania per un piccolo tour nella Transilvania con una coppia di amici e alla mia domanda dove stanno alloggiando, mi risponde che stanno a #Bran a un centinaio di metri rispetto al mio campeggio. Lo raggiungo e ceno con loro. Pertanto ci diamo appuntamento per l’indomani per visitare il castello di Bran, detto volgarmente siciliano: “u castellu ri Tragula!”. Puntuale 9:00, davanti all’ingresso del parco dove è situato il castello; facciamo il biglietto di Ingresso, circa 35 Leke e ci avviamo verso l’ingresso del castello. Sarà per le storie raccontate o per la sua forma architettonica, ma il castello di Bran dá quella sensazione spettrale. Posizionato sopra una piccola collina di roccia, le sue finestre si affacciano nel paesino e in tutta la valle. È ristrutturato da poco e le stanze sono veramente tantissime, ognuna di esse rappresenta un’ora della giornata del Conte o addirittura una stanza dedicata per alcuni tipi di “servizi”, come la stanza della tortura. Non ho seguito nessuna guida turistica, ho voluto ricostruire la storia del Conte con la mia immaginazione, come ad esempio una bella fanciulla che si perde nel parco e lui con dei modi da gentleman gli succhia il sangue dal collo! Il giro dura un’ora e mezza circa. Alla fine ritorniamo di nuovo alle moto, saluto mio fratello e la compagnia e ognuno si dirige verso le proprie strade, loro vanno direzioni a #Brasov, io verso la #Transfăgărășan. Per fortuna la strada per raggiungere una delle strade più belle del mondo è altrettanto meravigliosa, ad eccezione della parte finale che, mia culpa, per tagliare e accorciare il tracciato, percorriamo una strada molto secondaria e per lo più dissestata. Ma sia per me che per Zazzá, dopo aver percorso la #sh75 in #Albania, questa sembra un vicolo di un centro storico. Mi rendo conto che siamo quasi arrivati, da un bellissimo movimento di motociclisti, e naturalmente ci scambiamo il saluto. Le insegne, con i 152 km, mi indicano che sono alle porte della Transfagarasan ! Si è detto che è una delle strade più belle del mondo e c’è un motivo! dall’inizio fino alla fine a #Cartisoara, sono semplicemente e pure curve. l’asfalto è buono, un ottimo grip e ti puoi semplicemente divertire senza dare anche tanto gas, anche perché questa strada va Goduta metro per metro percependo i profumi della natura e godersi lo spettacolo che ti circonda. Mi fermo spesso a fare delle foto, tengo perennemente accesa la #GoPro. Ad un certo punto il navigatore mi indica che sono arrivato a destinazione, cioè il campeggio dove avrei dovuto pernottare. Ma ero troppo preso dalla strada e decido di andare dritto. inizio a salire di quota. l’aria è più fresca e ci sono molti turisti. c’è chi sfida la montagna in bicicletta e chi semplicemente si gode lo spettacolo in moto. Quando si dice che il mondo è piccolo, io penso che spesso dipende da noi, dopo qualche chilometro finalmente incontro Andrea e il suo compagno di viaggio. erano fermi in una piazzola di sosta, lui mi riconosce subito, ma io altrettanto, un ragazzone alto sempre col sorriso e che ti trasmette tanta serenità. Il toscano puro l’ho conosciuto durante il mio primo elefantentreffen. ci siamo conosciuti per caso in autogrill e abbiamo deciso di trascorrere il weekend dell’elefanten insieme. Andrea ed il suo compagno di viaggio sono in tour in Transilvania. hanno già girato la Serbia e sono arrivati da qualche giorno in Romania. Trascorriamo qualche ora insieme, pranziamo con una salsiccia comprata in un baracchino vicino dei salatini tipici del posto, il tutto nella cornice della Transfagarasan. Loro sono saliti dall’altro versante e mi raccontano che è chiuso in quanto in corso c’è una gara di biciclette. Tentiamo comunque, anche se con esito negativo. decido di scendere nuovamente giù per ritornare al campeggio. Ripercorro di nuovo gli 11 km indietro. Arrivato a campeggio, che a primo impatto lo ritenevo un pò squallido e senza servizi saluto Andrea e l’amico che decide di ritornare di nuovo su ripercorrere la Transfagarasan e trovare un posto successivamente dopo. L’altro versante dopo il tunnel è veramente unico ha una piccola somiglianza con la #Trollstigen in #Norvegia, percorso due anni fa. Riesci a vedere il serpentone dall’alto, il tutto tagliato da delle cascate e fiumi. non ci sono alberi quindi riesco a vedere bene il tracciato. A velocità bassa mi fermo a fare delle foto e commento da solo le curve e il panorama. Comunque la zona è molto trafficata da turisti ciclisti e soprattutto motociclisti. Tutto sommato questo è un bene! Mi dicevano che la strada era pessima, ma onestamente tutto ciò non l’ho riscontrato per nulla. Lascio la valle, raggiungo #Cartisoara e mi metto alla ricerca di un posto dove fermarmi a dormire, ne trovo uno! È abbastanza convincente dai vari cartelli che stanno per strada. seguo le indicazioni e mi portano in un posto carino campeggio, veramente pulito, sono disponibile anche delle camere al prezzo di €22 ma io con solo €5 piazzo la mia bella tenda e mi sistemo l’attrezzatura e attendo la notte per dormire. Ci sono due ragazzi e una ragazza che stanno preparando la cena, sono rumeni. Mi vedono da solo e con una grande forma di ospitalità mi chiamano e mi fanno trascorrere una bellissima serata offrendomi da bere e mangiare. Anche loro sono motociclisti, alla fine si sa, se metti insieme un ducatista un Kawaliere, un hondista la discussione deve uscire per forza, naturalmente con battute e risate. Grazie anche a loro, concludo una delle più belle giornate del tour un po’ stanco e assonnacchiato mi metto in tenda e cerco di dormire.


Giorno 7 – 07/07/2017
Bran – Cartisoara
Km 215
Carburante 10€
Campeggio 5 €

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