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GIORNO 14 TRONDHEIM – TROLLSTIGEN

Oggi in programma i km erano pochi, dovevamo raggiungere Mølde e prendere il traghetto per Vestenes. Ci imbocchiamo nuovamente sulla E39, attraversiamo moltissimi tunnel, la maggior parte sotto l’oceano e anche diversi ponti, alcuni erano così belli che li abbiamo percorsi due volte. Sembrava ci fossimo persi. Non piove più, c’è il sole. Una bella giornata per i Novervegesi. andavano in giro a maniche corte, noi invece avevamo abbigliamento termico, perché si moriva dal freddo!! Il passo anche oggi è buono. in alcuni punti l’asfalto era bagnato in altri asciutto, giusto per qualche piega! In tempo record, nonostante varie soste e un traghetto, arriviamo sull’Atlantic Road, la strada unica nel suo genere! Saltella da un isolotto all’altro per circa 7 km. Mai visti così tanti turisti fotografare una strada! Ma era l’Atlantic Road, una delle strade più pericolose al mondo. attraversa l’oceano e quando il mare non è sereno come oggi, le onde saltano sull’asfalto. Anche noi, venuti da lontano, per ammirare questo mostro di tecnologia, facciamo molte foto e video. La percorriamo due volte. si va a passo lento per gustarsi l’oceano e le isole. Dopo aver comprato souvenirs del posto ci dirigiamo verso Mølde per prendere il secondo traghetto per Vestenes. Dopo lo sbarco, imposto la tappa per domani e noto che i Trollstigen sono a 50 km circa. Decidiamo di avvinarci e trovare un camping vicino così da recuperare tempo per domani. Troviamo un camping a 10 km dai Trollstigen, ci fermiamo e montiamo il tetto! Erano le 18. decidiamo di salire per vedere la strada, in maniera tale da dedicarci domani ad una visita più dettagliata. il posto ti lascia senza fiato! Ti trovi in mezzo a dei fiordi altissimi e le maestose cascate. vedi in alto dei punti che si muovono, sono le auto! Accendo la gopro ed iniziamo ad “arrappiarci” come delle alci. Ci fermiamo spesso per vedere da vicino le cascate che sfiorano la strada. Saliamo fino in cima ai fiordi, c’è una struttura moderna con negozi e servizi. Percorriamo una passarella che ti porta in un piccolo terrazzino realizzato per guardare dall’alto la strada, sembra un serpente! Riprendiamo le moto e ripercorriamo la strada nel senso opposto, la gareggiata è così stretta che persino noi dovevamo lasciare spazio alle auto. Arrivati giù notiamo due ragazze finlandesi ferme in un’area di sosta con le loro moto. Mi accosto e gli chiedo se fosse tutto ok. Una di loro era caduta in moto, per fortuna senza conseguenze. la moto, una Honda Cbr senza neanche un graffio, non partiva più. Le avevano provate tutte! Io e il Jappo ci accostiamo per dargli aiuto. Provo ad accendere la moto è sentivo la benzina che stava arrivando! Con un’aria da figo continuo a premere il pulsante Start e pregavo nella mia mente “parti bastarda parti ” !! La moto si accende, le ragazze iniziano a gridare di gioia una di loro noto che accende la gopro attaccata sul petto ed inizia ad abbracciarci! Ci sentivamo gli eroi della giornata! !! Dopo vari Thanks, Bye ed Hello! Ripartiamo per rientrare al campeggio per cenare. Io e il Jappo commentavamo la giornata di oggi, e mi dice: la cosa più bella che ho sentito in questo viaggio è la fratellanza e la socializzazione di tutte le persone che abbiano incontrato. Gli rispondo : perché siamo motociclisti!


Giorno 14 Trondheim – Trollstigen

Km 385

Carburante 36 €
Traghetti 15 €
Transito tunnel Kristiansund 7 €
Campeggio 13 €

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GIORNO 15 TROLLSTIGEN – OTTA

Giorno 15 Trollstigen – Otta

Km 380
Carburante 42 €
Traghetti 48 €
Cottage 44 €

Oggi uno dei risvegli migliori del tour! ! Sento il rumore della pioggia sulla tenda! In un attimo metto l’abbigliamento tecnico esco dalla tenda che sembro un Power Rangers! Indosso anche l’antipioggia. Il Jappo non c’è! Lo cerco per minuti e lo vedo spuntare già pronto, gli manca solo il casco. Carichiamo tutto sotto la pioggia e ripartiamo. Oggi la tappa è Bergen. Attraversiamo i Trollstigen per la terza volta dedicandoci alle foto. Saliamo fino in cima facciamo colazione col brodo (caffè ) e il waffel, dolce tipico del posto. sembra la nostra crepes, ma più spessa e puoi condirla con le marmellate che trovi sul banco e la panna acida, buonissima! Riprendiamo il cammino salendo di quota, la pioggia ci accompagna fino a Valdall dove prenderemo il primo traghetto che ci porterà dall’altra parte del lago. Ritorniamo nella terra ferma e ci dirigiamo verso Geiranger, località che ci riaggancerá sulla E39 strada per Bergen. Notiamo da lontano pullman fermi e camper. capiamo subito che lo spettacolo era vicino! In un punto strategico, troviamo una terrazza che si affacciava nei fiordi e vicino una piattaforma con rispettiva cascata a pochi centimetri! Punto perfetto per farsi una doccia! Io e il Jappo ci buttiamo dentro sotto gli occhi increduli dei turisti, avevamo antipioggia e casco! Dalla terrazza vedevamo il traghetto della postale che attraversava il lago oscurato dall’ombra dei fiordi, la tentazione era tanta! Avevamo soltanto visto le maestose montagne dalla strada! Decidiamo di prenderlo! la traversata dura circa un’ora e mezza, ma il tempo passa velocemente, le cascate che finiscono nel lago… ti distraggono! Il traghetto si ferma a Hellesylt! Questo giochetto ci aveva sballato i programmi ma eravamo soddisfatti. Si era fatto abbastanza tardi! I km per Bergen erano tanti e l’arrivo era in tardissima serata. Decidiamo di allungarci per Oslo così da goderci il centro nel pomeriggio. Ci dirigiamo verso Stryn e prendere la 15 direzione Otta per imboccare la strada per Oslo. Durante il cammino non incrociamo nessuna moto. Ho Pensato: su questa strada non ci sarà nulla di interessante. alla sosta per rifornimento, chiedo alla gente del posto se la strada che stiamo percorrendo sia corretta. Tutti mi confermano di si e mi fanno notare che si sale e si scende per i fiordi tre volte. La cosa non mi spaventa! dopo i Trollstigen possiamo fare tutto! Imbocchiamo un tunnel, non leggo la lunghezza del cartello, ma dura tanto. mancava quasi ossigeno ed era anche in salita. Vedo l’uscita dopo circa 10 minuti !Eravamo saliti in cima alla montagna. la temperatura era bassissima, faceva freddo! guardo per curiosità l’altimetro segnava 988 m. la bellezza del posto è una cosa unica! Dopo alcune foto riprendiamo la discesa verso Otta e quindi Oslo. Inizia a piovere, erano le 18! forse era il caso di cercare il posto dove dormire. Mi accorgo che ci stavamo allontanando dai fiori perché vedevo pochi camping mi sentivo un pò triste. sapevo che domani lasciaviamo la Norvegia, la tentazione era tanta per svoltare ed andare a Bergen. Ma non possiamo! dobbiamo ancora attraversare altre 3 nazioni. Troviamo il camping, stasera ci concediamo un hytte di lusso con piccolo soggiorno e camera da letto separata. Ceniamo e il Jappo con un montaggio col suo ipad e musica di Jovanotti mi fa rivedere le foto fatte fino ad oggi, io di nuovo in paranoia! Domani in picchiata verso Oslo!

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GIORNO 16 OTTA – TORPAVÄGEN (SVEZIA)

Carichi a molla, stamattina! Riprendiamo la E6 verso Oslo. la strada è abbastanza scorrevole, vedo gli altri motociclisti nella corsia opposta, carichi di borse, bauletti e tende, che salgono verso nord! Immagino le loro reazioni quando vedranno la bellezza della Norvegia. La giornata è bella. a volte sentiamo un pò di caldo. In poco tempo grazie anche ai km recuperati ieri, arriviamo a Oslo. La città è bellissima ed il centro storico è abbastanza grande. ci sono monumenti moderni affiancati da quelli storici, il contrasto è molto particolare. Parcheggiamo le moto in centro e facciamo una passeggiata per scattare qualche foto. C’è molta gente e noto molti mendicanti e rom che seguono i turisti. La cosa non mi piace, soprattutto quando vedo un barbone che tiene in mano una macchina fotografica di valore. Il Jappo non era neanche convinto, avevamo lasciato le moto incustodite con le borse, tenda e altro legati con l’elastico. Decidiamo di ritornare in dietro e spostarci in un’altra parte del centro così da avere le moto sott’ occhio. Facciamo un giro turistico seguendo il pullman a due livelli del Tour Norvegia dedicato per i turisti. Troviamo parcheggiata una moto in area pedonale in pieno centro, il Jappo si butta io lo seguo. Il punto era ottimo in piazza e riuscivamo a guardarle mentre giravamo intorno per vedere i monumenti. Ci fermiamo al Hard Rock per pranzare, mentre guardavo i turisti curiosi che si avvicinavano alle moto per guardarle e qualcuno scattava anche delle foto!!! Dopo un pò arrivarono dei ragazzi con altre Ducati, si parcheggiano vicino alle nostre e vedevo che ci cercavano! Mi alzo e mi avvicino mi presento e iniziamo a chiacchierare del tour che stavamo facendo. Uno di loro era un istruttore del DOC ( Ducati Ower Club) della Norvegia. Entusiasta mi mostra le sue foto in pista e del loro gruppo. Questi vanno matti per le Ducati nonostante qui costi il doppio! Se per questo, tutto qui rispetto all’euro costa il doppio. Per esempio, ho comprato delle sigarette che in Italia costano 4,60 € qui ho pagato 8,90€ più costodo di un traghetto per attraversare i fiordi! Comunque, decidiamo di riprendere il cammino per avvicinarci alla Svezia. Salutiamo i ragazzi e in picchiata verso sud! La E6 si trasforma in una vera autostrada, “free motorbike ” mi dicono gli autisti al casello che cercavo di pagare! Questo “free ” mi eccita, stringo le cosce al serbatoio giù la capoccia e vai col liscio! Percorriamo così tanti km a gran velocità che senza neanche accorgerci vedo il cartello del confine “Svezia ” mando l’ultimo arrivederci alla Norvegia e la ringrazio. Quasi arrivamo a Göteborg. Inizia a piovere! dedicidiamo di fermarci in città e ci mettiamo alla ricerca di un hotel, i prezzi sono altissimi e disponibilità scarsa! Riprendiamo la strada verso sud aveva smesso di piovere a Göteborg, il problema è sorto dopo 10 km che ci siamo trovati sotto il diluvio ed eravamo senza antipioggia. Ci rifuggiamo in una area di servizio per asciugarci e cercare una sistemazione. Mi divevo: non è possibile che non ci siano campeggi. guardo il gps e vedo che a circa 20 km c’erano dei laghi, ci sará sicuramente qualcosa! ! I norvegesi e svedesi amano la pesca e i campeggi vicino l’acqua sono vitali! Smette di piovere ma indossiamo comunque gli antipioggia perché stavamo ancora scendendo e sicuramente andavamo incontro al temporale di prima. E così è stato!! Acqua a secchiate, andavamo a passo d’uomo quasi! Mentre cercavo disperatamente il cartello camping, finalmente ne vedo uno. usciamo e ci fermiamo lì. il proprietario, a mio parere, ne ha approfittato. ci ha visto ridotti uno straccio ed era certo che alloggiassimo da lui, nonostante un piccolo sconto. ci ha fatto pagare 70 € !! La classica casetta. Accettiamo e ci sistemiamo. Col Jappo prenotiamo, l’albergo per domani, non possiamo contare più sui campeggi. Se tutto va bene domani visitiamo Copenaghen e poi dritti in Germania. Ikea è anche in Svezia!


Giorno 16 Otta – Torpavägen (Svezia)

Km 594
Carburante 35
Cottage 70 € (un furto)

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GIORNO 18 ROSTOCK – NORIMBERGA

Stamattina mi sono svegliato già col pensiero di rientrare a casa. Alle 6:30 già operativi! Facciamo rifornimento sulle moto e poi colazione a base di maffin, tra l’altro buonissimi quelli tedeschi! e in picchiata verso Berlino. Il Jappo, anche stamattina lamentava problemi sulla moto. Non riuscivamo a capire quale fosse il problema. sentiva un rumore al posteriore e a me sembrava quello delle pasticche dei freni. Comunque, in un lampo, nonostante qualche goccia di pioggia, credo sia la stessa nuvola che ci segue da Oslo, arriviamo a Berlino. un traffico allucinante! facciamo un giro panoramico del centro in attesa di trovare parcheggio. Poi un ragazzo, addetto all’assistenza ai turisti, ci dice che a Berlino le moto si possono parcheggiare sopra il marciapiede, purché non creino intralcio ai pedoni. Prendiamo per buono la sua informazione e parcheggiamo le moto vicino a lui. Gli chiedo la cortesia di darle ogni tanto un’occhiata, lui è un motociclista per fortuna, lasciamo le moto in buone mani! Facciamo un giro nel grandissimo centro, purtroppo troviamo un cantiere in ogni angolo, la Merkel si sta costruendo la metropolitana in centro! Pranziamo velocemente e ripartiamo. di nuovo la nuvola sopra Berlino! piove! Riusciamo ad uscire dalla città con un pò di fatica tra semafori ogni 50 m , pioggia, bici e traffico! La nuvola non ci molla! Ci fermiamo in un’area di servizio, stavolta il Jappo è incazzato, la moto non va!! Dò un’ occhiata veloce, non noto nulla di strano. ci rimettiamo in marcia e mentre la nuvola continua a seguirci, cerco sul navigatore un’ officina, volevo ricontrollare la catena. La più vicina era a 60 km, troppo lontano! sentivo la moto del Jappo che faceva troppo rumore, temevo qualche problema serio. Poi ho pensato: non è possibile che kawasaki non fornisca gli accessori per il tiraggio catena! Accosto e chiedo se nel sottosella c’era la borsa attrezzi in dotazione. mi confermano di si. Apriamo la misteriosa borsa, credo per la prima volta e dentro c’era di tutto! Mancava solo il meccanico kawasaki. Per l’ennesima volta controlliammo il tiraggio e mi accorgo che la catena non era ben allineata con la corona. sistemiamo tutto e finalmente ripartiamo con serenità! alla sosta successiva, il jappo mi dice: penso che oltre il problema della catena, il fatto che la moto vada male può dipendere dal fatto che ho sbagliato a mettere benzina, ho fatto il pieno con la 100 ottani. Mistero risolto! Entro al bar mi faccio una redbull, perché volevo volare e poi precipitare al suolo! Facciamo il pieno con la benzina normale. io lo guardo con indifferenza, fa il pieno con la normale, arriviamo a Norimberga senza problemi sul kawasaki. ci sistemiamo e decidiamo di fare due passi in centro, ma a letto presto! Domani ci sono in ballo 800 km.


Giorno 18 Rostock – Norimberga

Km 684
Carburante 64 €
Hotel 69 €

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GIORNO 19 NORIMBERGA – PRATO

Giorno 19 Norimberga – Prato

Km 830
Carburante 73 €
Pedaggio 40 €

Non ho mai dato un nome a una tappa, ma questa in particolare l’ho chiamata: “la sindrome catenata “. In programma oggi dovremmo attraversare la Germania l’Austria, fino a raggiungere l’Italia. Ma come accennato dal titolo della tappa, già dai primi km , il Jappo segnala per l’ennesima volta problemi alla catena. Ci fermiamo in un area di sevizio, qualche km prima di Monaco e verifichiamo il problema. In effetti, lo stato della catena non era dei migliori .aveva perso la sua linearità ed era leggermente curva in alcuni punti. Cerchiamo di rimetterla in sesto e di arrivare in Italia. dovevamo fermarci a Prato! un mio carissimo amico ci ospita a casa sua ed è tra altro il mio primo meccanico, ci avrebbe risolto il problema. Anche su Lara la catena si era mollata un pò. l’ultima volta l’ avevo controllata ai Trollstigen. L’autostrada in Germania è abbastanza scorrevole, non esistono i limiti di velocità a parte alcuni punti. Certo, da un punto di vista è buono. il problema è che a volte ti trovi che stai andando a 130 km/h e sulla corsia centrale ti superano magari a 230 240. a volte non hai neanche il tempo di guardare dallo specchietto retrovisore! Arriviamo in Italia! dal confine a Prato, mancano circa 450 km. facciamo poche pause per non perdere tempo, il problema era il caldo! Preferivo il freddo della Norvegia! A 70 km prima di Prato rimaniamo bloccati ! Troviamo una coda di almeno 3 km. iniziamo a fare slalom tra le macchine e i tir, avrò mandato a fanculo una decina di autobilisti che nonostante ci vedevano dallo specchietto non ci facevano spazio per passare e a volte ci chiudevano pure. Riusciamo ad uscirne fuori e parte un pioggia di quelle tremende, secondo me è ancora la nuvola di Oslo che ci segue. La riconosco perché non ti da il tempo di metterti l’antipioggia e poi dopo averlo indossato smette di piovere! Nuvola bastarda! Ci fermiamo in autogrill dopo il gesticolare del Jappo ” la catena, la catena “. La situazione era pessima. in queste condizioni non saremmo arrivati a casa. Poi guardo la mia, ormai la catena toccava il cavalletto centrale! Dovevamo arrivare a Prato. facciamo gli ultimi 50 km a passo lento fino sotto casa di Gigi. Li presento il problema, come un buon professionista mi spiega che la catena va cambiata in entrambe le moto, ma comunque gli da una sistemata alla meglio. Scarichiamo tutto, dopo un buon Spritz e stuzzichini preparati dalla Rossella, si mangia una pizza. vediamo alcune foto del tour , vado in paranoia! Salutiamo i ragazzi, domani loro vanno presto a lavoro, noi sicuramente ci sveglieremo un pò tardi. Se non riprende la “sindrome catenata ” dovremmo arrivare a casa.

GIORNO 20 PRATO – MONOPOLI

Stamattina era l’ultima tappa, potevamo dire che il tour fosse finito, eravamo in Italia niente più problemi di comunicazione coi cellulare e conversazione ma invece non era così sono troppo pignolo per me era tutto concluso a moto parcheggiata in garage! Le abitudini di sempre si fanno già sentire, il Jappo di prima ora è già sveglio pronto, sbarbato come se stesse andando in ufficio. Ed io ancora a letto che cerco di rubare altri minuti di sonno al giorno. Sapevo che oggi sarebbe stata dura, non tanto per i 740 km ma per il caldo! Facciamo colazione in un bar consigliato dal buon Gigi. Era siciliano cornetti da sballo e l’accento della mia terra. Imbocchiamo l’autostrada Firenze – Roma, perfetta per dare un’altra e ultima rotondità alla gomma, si era appiattita nuovamente. Il passo è buono, mi metto fisso a 130 km/h per quasi tutto il traggitto. il Jappo con passo leggermente più lento, la sindrome catenata continua! Ci fermiamo solo per dissetarci e fare raffredare le moto e naturalmente benzina. Prima di arrivare a Roma si parlava di uscire a Caianello e riprendere la Napoli-Bari a Benevento risparmiarci 70 km, uscire per un pò dall’autostrada, ma soprattutto pranzare con della mozzarella di bufala. Arrivo per primo al casello. Aspetto il Jappo per circa 20 Min, ricevo un sms : sono sulla Napoli Bari l’interfono è out. Evidentemente non ci eravamo capiti! Ne approfitto per pranzare con un gelato e seguo la strada. Dopo pochi km , la vedo! È lei! La nuvola Oslo, stavolta era venuta per salvarci dal caldo. Decido di non mettere l’antipioggia, volevo rinfrescarmi. Inizia il diluvio tra raffiche di vento, secchiate d’acqua e grandine! Sono tutto inzuppato, ma stavo fresco. la temperatura di Lara scende rapidamente da 98 a 56 gradi ! Vedo le auto che accostano sul ciglio della strada. io proseguo senza problemi, ormai sono allenato. Piove fino a Benevento, riprendo nuovamente l’autostrada e mi fermo per rifornimento. Rincontatto il Jappo, sta a 10 km dalla mia posizione e mi segnala che la sua moto è peggiorata di brutto, fá un rumore assordante. Lo raggiungo e proseguiamo insieme fino alla fine. Gli ultimi 40 km da Bari a Monopoli sono interminabili, passo lento! Sentivo a metri di distanza il rumore della Kawasaki, la situazione era peggiorata ancora! Gli automobilisti che leggevano Nordkapp sulla moto e conoscevano il significato, tiravano il braccio fuori dal finestrino e ci mostravano il pollice rivolto verso l’alto, ricambiavo il saluto. Finalmente arriviamo a Monopoli ci incontriamo al bar con la mia Amorosa, dopo abbracci e sorrisi beviamo insieme, saluto gli amici del bar, avevo portato al proprietario una cartolina di Nordkapp, fa la collezione. Ci offre i drink! Avevo l’impressione di essermi allungato troppo verso il sud, sembrava che fossimo arrivati in Marocco, erano tutti abbronzanti noi invece sembravano “norvegesi ” .ci mancavano i capelli biondi e magari gli occhi azzurri! Il Jappo ci saluta e va ad abbracciare i suoi ragazzi. Noi andiamo a scaricare per l’ultima volta la Lara. La porto in garage e sentivo già la mancanza, la saluto con un bacio e ci confessiamo la prossima meta! Entrambi abbiamo scelto la stessa cosa!


Giorno 20 Prato – Monopoli

Km 740
Carburante 75 €
Pedaggio 83 €